Affacciati alla finestra amore mio

AFFACCIATI ALLA FINESTRA AMORE MIO
con Vittorio Di Mauro, Giuliano Gariboldi, Marco Gavazzeni
interventi canori dal vivo di Manuela Carrasco
scelta musiche e messa in scena a cura di Fabio Comana

A partire dalla tipica situazione della serenata sotto la finestra, una serie di situazioni esilaranti raccontano delle passioni, dei sogni, degli sforzi  e delle delusioni che gli innamorati da sempre provano durante il corteggiamento, per ottenere l’attenzione dell’innamorata. In particolare, si segue la vicenda di Nino, giovane di belle speranze perdutamente innamorato e dei suoi due migliori amici, Teo (il poeta) e Rudy (il duro) che cercheranno con i loro consigli “da bar” di aiutarlo a conquistare la sua amata. La vicenda si sviluppa alternando chiacchere al bar e serenate sotto la finestra, fra divertentissimi siparietti musicali dal vivo o in playback.

Ma ciò che rende originale ed unico lo spettacolo è il fatto che i dialoghi sono costruiti utilizzando esclusivamente parole tratte da canzoni famose, scelte in base alla loro più o meno volontaria pertinenza al tema della serenata.

Jovanotti, la cui canzone dà anche il nome al titolo, Baglioni, Battisti, De Gregori, Paoli, Jannacci, Vasco (solo per citarne alcuni) diventano così inconsapevoli co-autori dello spettacolo e probabilmente mai avrebbero immaginato le loro canzoni messe in scena in questo modo!

Canzoni che hanno fatto sognare intere generazioni di innamorati e che adesso – nelle nostre “dissacranti” intenzioni – le faranno morire… dal ridere.


SCRIVE IL CRITICO ANDREA FRAMBROSI

Un teatro semplice ma tutt’altro che semplicistico, divertente ma mai banale, comico ma con una sua feconda vena di intelligente ironia, lo spettacolo è costruito, dal punto di vista testuale, dai versi delle canzonette che più o meno tutti abbiamo canticchiato, canzoni di ieri e di oggi: da Jannacci a Vasco Rossi, da Gino Paoli a Lucio Battisti, Baglioni, De Gregori e via citando. Un testo che diviene … palinsesto della memoria, una cavalcata tra alcuni degli hit più gettonati, un tuffo dove l’onomatopea si fa swing e glissa slalomando fra i generi. Un’operazione molto intelligente, oltre che divertentissima, dove la storia d’amore è messa in scena attraverso i testi delle canzoni che diventano “il” linguaggio della conquista e della seduzione e che, sostituendosi ad un testo vero e proprio, diventano una sorta di lingua condivisa, perché conosciuta, dagli spettatori. Uno spettacolo “da ascoltare con gli occhi”.

Note tecniche